E se Dio fosse uno di noi?
Io sono cresciuta andando a scuola dalle suore.
Oggi comincio così, perché per la prima volta nella vita mi trovo a partecipare ad un Cover Reveal e non uno qualunque.
Chi è sfortunatamente approdato da queste parti in passato sa che questo non è un lit blog, ma la persona che ci scrive pensieri e idiozie ama la lettura. E ama leggere libri che si rivelano speciali. E ama chi quei libri li scrive.
Oggi sono qui per parlarvi di un libro che tra poco potrete stringere tra le vostre manine: “Trentatré” di Mirya.
Ammetto di essere un po’ fuori dal mio elemento e il mio post non è venuto come avrei voluto: speravo di riuscire a farvi capire quanto di meriviglioso ci attende in questo libro senza spoilerarvi e esprimendovi il mio amore incondizionato per l'autrice, ma le mie splendide ragazze della banda del Read Along nei giorni scorsi hanno saputo guidarvi nella scoperta di questo prezioso libro con la grazia che non posseggo io… e nel geniale tour organizzato da Anncleire di Please Another Book.
Che cosa sappiamo di Trentatré e che cosa possiamo dire?
Di fatto sappiamo molto poco (o, per lo meno, c’è poco che possiamo dire): già, perché Mirya reca malvagità inside e sulla sua pagina ha seminato spoiler e teaser dall’inizio dei tempi, eppure la verità è che non sappiamo davvero quello che ci aspetta.
Come le altre fanciulle, tempo addietro ho avuto l’onore di leggere il prologo (che ora siete così fortunati da poter ascoltare qui, letto direttamente dalla inebriante voce di Mirya) e praticamente da allora non sono più riuscita a smettere di pensarci.
Ma cosa si intuisce dalle anticipazioni?
Di cosa parla? Parla di Dio… anzi, di D. e di quello che neppure D. sa o può aspettarsi. Di un D che non conosce davvero quello che lui stesso ha creato e che si mostra in una veste umana ma pur sempre divina. Parla di noi e di un D. che impara dalle sue stesse creature: ne scopre la complessità e la Grazia.
Grace.
Un libro, l’ho detto più volte, non è mai una cosa sola: non aspettatevi nulla che possa essere intrappolato in una sola categoria. Mirya ha creato qualcosa che vuole andare oltre lo schema, qualcosa che scende nel profondo dei significati e che ti costringe a pensare. A riflettere. A indagare dentro di noi.
Mirya dice:
"Trentatré non è adatto a chi ha idee religiose molto convinte e serie e non gradisce riderci su. Non è adatto nemmeno a chi cerca solo un romance, perché non sarà un romance nel senso consueto del termine, anche se ci sarà una coppia principale. E ci saranno molte parti in questo libro che potrebbero dare fastidio, per motivi che capirete prestissimo.”
Io sono cresciuta dalle suore… e come per la maggior parte di quelli che l’hanno fatto, io e D. negli anni ci siamo un po’ persi di vista. Non sappiamo bene come definire il nostro rapporto, ma se tutto ha origine in lui e Mirya è stata il suo strumento, forse Dio ha un bel po’ di senso dell’umorismo e ha scelto di parlarmi attraverso una donna nuova. Stavolta senza veli. Sì, il doppio senso è assolutamente voluto.
Lei sa far ridere e pingere in un modo così geniale che, tra le lacrime, non saprete dire se state piangendo dal ridere o di disperazione. Ve lo dico per esperienza personale.
Non so se ci si può innamorare con le parole e delle parole, ma io credo di poter dichiarare che Mirya sa sedurre ogni volta che scrive. Sa toccare il lettore e se un autore riesce a lasciare un segno, allora ogni fatica sarà valsa la pena.
Bene: innamoratevi come me, abbiate la mente aperta e il cuore pronto… a ricevere qualcosa di più dell’amore, di più delle parole e di più del pensiero.
Mirya ci racconta una storia che non si muove mai su un solo piano, che esce dalla “safe zone” del genere o dell'argomento centrale e si dispiega in più direzioni, toccando verità e temi delicati, esplorando “l’amore” e “la vita”, qualunque cosa essi siano. L’ironia, il sarcasmo pungente, il modo vivido e preciso con cui l’autrice scaglia la storia nella mente di chi sceglierà questo libro, saranno il condimento perfetto: non so molto più di voi del libro (so qualcosa in più, lo ammetto), ma so che sarà un’esperienza unica. Un libro che lascia il segno con le sue parole e con i suoi protagonisti: e qui arriviamo al mio ruolo di oggi… Alla copertina.
Le mie “colleghe” in questo Cover Reveal vi hanno ormai fornito un quadro quasi completo della splendida modella che troneggia sulla copertina di Trentatré e oggi io vengo a voi col il penultimo pezzettino.
Sapete anche del Giveaway, ormai, in cui Mirya mette in regalo una copia del libro a chi saprà indovinare il nome di un personaggio di cui non ci ha svelato praticamente nulla. Ecco, per aiutarvi a vincere io oggi ho per voi l’ultima lettera!
Per vincere non dovrete fare altro che commentare l’ultima tappa di domani su Please another Book, con il nome che pensate appartenga al personaggio misterioso…
Ora, nel caso vi siate persi le tappe precendenti di questa avventura, vi ordino immediatamente di andare a visitare i blog che hanno partecipato (anche perché se no non potete indovinare il nome per il giveaway!)
Martedì 4 novembre: Primo Pezzo Anncleire su Please Another Book
Mercoledì 5 novembre: Secondo Pezzo Erika su Wonderful Monster
Giovedì 6 novembre: Terzo Pezzo Kikkasole su Testa e piedi tra le pagine dei libri
Venerdì 7 novembre: Quarto Pezzo @ciaradh_ & @Kiadalpi su Ikigai
Sabato 8 novembre: Quinto Pezzo @ilovereading_ su Petrichor
Domenica 9 novembre: Sesto Pezzo @Endif1 su Il Sorriso in una pagina
Lunedì 10 novembre: Settimo Pezzo @dituttocuore su Di Tutto Cuore
Domani tutti pezzi avranno un senso e troverete la copertina finale e la trama del libro svelati da Anncleire:
Domani tutti pezzi avranno un senso e troverete la copertina finale e la trama del libro svelati da Anncleire:
Mercoledì 12 novembre: Copertina completa + Trama su Please Another Book
E, in ultimo, due cosine (il termine è usato appositamente per Mirya, lei capirà perché) sull’autrice, proprio come raccontato negli altri blog:
"Mirya è indiscutibilmente nata; altrettanto indiscutibilmente vive, per puro caso a Ferrara, con il figlio e il marito. Il suo desiderio di includere nel nucleo familiare il kindle si è scontrato con la definizione di essere umano, che pare non potersi estendere al reader, nonostante esso risulti più utile e affezionato di alcuni cosiddetti esseri umani.
Sempre a Ferrara, per non ammorbare il resto del mondo, Mirya insegna le materie umanistiche e la sopportazione del dolore agli alunni liceali, celandosi dietro al suo reale nome anagrafico che, come tutte le cose reali, non dice nulla della realtà.”
La potete trovare su Facebook, su Twitter, su Efp e sul suo Blog.